Speciale Canavese

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Canavese

Il Canavese è una zona del Piemonte che confina a nord con la Valle d’Aosta, a est con il biellese e il vercellese e a sud con la pianura torinese. Il Canavese si compone di tre valli: la Valle di Locana o dell’Orco, la Val Soana e la Val Chiusella.  Il Canavese viene suddiviso in Alto Canavese, ovvero nei dintorni di Cuorgnè, Rivarolo e Castellamonte; in Eporediese, nei dintorni di Ivrea; in Basso Canavese, San Giusto Canavese, Caluso, Mazzè fino a Chivasso e al Torinese. 
Il nome Canavese ha un’origine incerta, molti pensano che derivi da “Canava” l’antico nome degli abitanti di Cuorgnè, mentre altri lo associano alla coltivazione della canapa da tessitura. 
La regione, in antichità, era abitata da popoli di origine ligure-gallica e nel V secolo a.C. venne occupata dai Salassi che acquisirono in poco tempo una certa rinomanza, sia per lo sfruttamento dei giacimenti d’oro che per la posizione geografica strategica che li riconosceva come “I padroni dei valichi”. 
I Salassi fondarono una delle prime città, Ivrea, ma quando i Romani si resero conto delle potenzialità del territorio decisero di scontrarsi con i Salassi fino ad ottenere la loro totale sottomissione. 
Grazie ai Romani nel Canavese si sviluppò l’economia e divenne il principale centro per gli scambi commerciali. 
La particolare conformazione del territorio del Canavese favorisce la presenza di bacini e corsi d’acqua rendendo il terreno fertile e adatto all’agricoltura. Il fiume più famoso è la Dora Baltea che nasce in Valle d’Aosta e arriva fino a Chivasso. Inoltre sono presenti numerosi laghi e il più esteso è quello di Viverone.

Candia Canavese

Candia Canavese è un borgo che si trova alle pendici del Monte Santo Stefano, nel Basso Canavese, ed è famosa per l’omonimo lago definito come il primo Parco Naturale della provincia. Il lago è di origine glaciale alimentato da fonti sotterranee. La superficie è di 1,5 km e la profondità è di 4,7 metri. Il lago è caratterizzato da 400 specie floreali e dal punto di vista della fauna prevale l’avifauna, mentre per quanto riguarda le specie animali esistono 200 specie censite di uccelli che hanno reso il lago uno dei principali siti di nidificazione. L’area si estende per circa 350 ettari che comprende oltre al lago anche la palude e la paludetta. Il paese di Candia vanta molti punti di interesse associati al contesto paesaggistico, oltre al lago, di grande rilevanza ci sono le colline, i boschi e i vigneti. Fin dalle origini Candia è stata al centro di grandi lotte in quanto il Conte di Ivrea, il Marchese di Monferrato ed il principe di Acaja si contesero il dominio del territorio. Con l’avvento del Medioevo i Marchesi del Monferrato stabilirono lì la loro Signoria fino alla pace di Cherasco del 1631 periodo in cui arrivarono i Savoia. Dal 300 al 600 Candia è stata protagonista di continui assedi, incendi e distruzioni. 

Agliè

Alla base delle colline di Macugnano si trova Agliè, antica città resa celebre da personaggi storici quali Filippo d’Agliè e Guido Gozzano. 
Il nome Agliè deriva secondo alcune ipotesi dal nome di un colono romano Allio, Alliacus ovvero terra di Allio, mentre per altri deriva da Ala Dei, ala di Dio, poiché la pianta del castello richiama un’ala spiegata verso levante. 
Intorno al 1020 Agliè era un castello posto a difendere Macugnano, ma in un secondo momento prese del tutto il sopravvento su Macugnano. 
Nel 1141 i feudatari del Canavese decisero di dividere il territorio e il paese diventò una delle terre di San Martino di Rivarolo e di Agliè. La città non partecipò al Tuchinaggio, una rivolta avvenuta nel Canavese, ma intorno al 1300 subì le dispute tra i guelfi e i ghibellini e nel corso degli anni la città continuò a subire continue angherie e devastazioni fino all’arrivo dei Savoia, nel 1391, che imposero la pace.
Agliè è conosciuta per il castello ducale, che fa parte dei castelli del Canavese, di proprietà dei conti San Martino di Agliè che lo usavano come residenza estiva, e per Villa Il Meleto, residenza estiva di Guido Gozzano, mentre oggi appartiene alla famiglia Beccaris.
La cittadina conta una popolazione di 2600 abitanti e vanta una posizione di notevole importanza nell’economia agraria e industriale. La produzione di vino è rilevante e quello più famoso è il vino Erbaluce di Caluso DOCG. 
Agliè, grazie alle riprese della fiction televisiva “Elisa di Rivombrosa”, è anche diventata un centro turistico con grande risonanza a livello nazionale.

Chivasso

Chivasso si trova nella zona pianeggiante a 25 km a nordest dal capoluogo, al confine tra Canavese e Monferrato. Il suo nome deriva, molto probabilmente, dal tardo-latino e significa “luogo fronteggiante una collina”. 
Tra il XII e il XIV secolo, Chivasso fu capitale del Marchesato del Monferrato, prima del trasferimento della corte a Casale. Tuttavia, ad oggi la città non è più considerata parte geografica del Monferrato, sebbene ne facesse parte storicamente. 
Tra i prodotti tipici della città, ci sono le “Confetture di pomodori di Chivasso”, il “Liquore Nocciolino Capella” e i “Nocciolini di Chivasso”, dei minuscoli dolci a base di albume d’uovo, zucchero e Nocciole del Piemonte IGP, che oggi sono riconosciuti come prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T.). 
Il Carnevale Storico di Chivasso è considerato uno dei carnevali più importanti del Piemonte per la sua incredibile sfilata di carri allegorici e per la sua storia. Come il Carnevale di Ivrea, anche il Carnevale di Chivasso inizia a gennaio con le esibizioni della Bella Tolera e del Signore del Carnevale, Abbà. Il grande Carnevale costituisce il culmine dell’intera manifestazione e precede diversi altri eventi,  come la cerimonia d’investitura dell’Abbà in Duomo e il concerto in onore di San Sebastiano. Questi ricordano le origini della manifestazione nel XVI secolo, quando l’Abbà distribuiva dolci e arance per le strade nel giorno di San Sebastiano, tra gli applausi della folla. Abbà, entrato a far parte del Coro Storico nel 1948, riceve l’investitura in Duomo proprio davanti alla cappella dedicata al Santo, indossando un’uniforme che ricorda quelle dei generali napoleonici dell’inizio dell’Ottocento. Altro momento importante del Carnevale è la solenne incoronazione della Bela Tolera, interpretata da una giovane ragazza conosciuta come la “Regina del Mercato”, che rappresenta “il tessuto economico e sociale della città”.
Il corteo finale è il Grande Carnevalone (la prima domenica di Quaresima), dove incredibili carri allegorici accompagnati da maschere a terra percorrono le vie di Chivasso in un tripudio di colori e coriandoli per il divertimento di tutti. Per l’importanza e la ricchezza delle sfilate, il Carnevale di Chivasso è considerato uno dei carnevali storici più importanti di tutto il Piemonte.

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Volpiano

Volpiano è un centro agricolo e industriale situato al margine orientale dell’Altopiano di Vauda. È attraversato da diversi corsi d’acqua che bagnano anche i paesi vicini, tra cui i fiumi Malone, Bendola, San Giovanni e Rio Ritano. Ha un piccolo villaggio, Cascine Malone, situato a nord-est del centro cittadino lungo la riva sinistra del torrente Malone, a circa 3 chilometri dal centro cittadino.
Secondo alcune credenze, il suo nome deriva dal celtico “Vald”, parola piemontese “Vauda”, che significa “selva”. Il significato del nome sarebbe quindi “Il piano della selva”. Nonostante sia una piccola cittadina, Volpiano presenta diverse architetture religiose, tra cui la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, la chiesa della Confraternita, la chiesa di San Rocco e il santuario di Santa Maria delle Grazie. 

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Caselle

Caselle Torinese si trova ad est di Stura di Lanzo, a circa 22 km da Torino. Caselle venne fondata dai Romani, che chiamarono la città “Casellum” in quanto sede della riscossione del pedaggio sulla strada che si snodava verso le Valli di Lanzo. Oggi Caselle è la sede dell’aeroporto internazionale “Sandro Pertini” di Torino. A Caselle si trova il Castello Savoia Carignano, un’imponente fortezza medievale che offre una vista panoramica mozzafiato sulla campagna circostante. Inoltre, è possibile visitare il Museo Civico Archeologico, che ospita una vasta collezione di reperti archeologici che raccontano la storia della regione piemontese. Per gli amanti delle passeggiate all’aperto, c’è il Parco del Meisino, un’oasi verde nel cuore della città. Per gli sportivi, il Parco della Rimembranza è dotato di campi da tennis e calcio, perfetti per praticare attività all’aria aperta.

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San Maurizio Canavese

San Maurizio Canavese è un comune italiano, anche conosciuto come “San Morissi” in dialetto piemontese. A San Maurizio Canavese ha origine la famosa famiglia Angela, infatti, Carlo Angela, padre del giornalista televisivo Piero Angela, era Direttore Sanitario della Casa di Cura per malattie mentali durante il periodo dell’occupazione tedesca. Carlo offrì rifugio a tanti ebrei e antifascisti, falsificando le cartelle cliniche per giustificarne il ricovero, per questo motivo, alla liberazione fu nominato sindaco del comune. A San Maurizio Canavese, ogni terza domenica di ottobre, si svolge la fiera “Agricoltura, Artigianato e… dintorni”. I produttori agricoli, artigiani e gli operatori commerciali allestiscono le loro bancarelle nei giardini del Palazzo Municipale, per le vie del centro storico e in piazza Marconi offrendo prodotti ed oggetti tipici, con particolare riferimento a quelli di origine protetta e controllata.

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Ciriè

La città di Ciriè ha origini romane. Si chiamava “Castrum Cerretum” perchè sorgeva in un territorio con grandi foreste. Per questo motivo il suo santo protettore è “Ciriacum”, maggiormente conosciuto come San Ciriaco. Nel 1200 Ciriè divenne feudo dei Marchesi di Monferrato, successivamente, con la morte di Giovanni del Monferrato, passò a Margherita di Savoia. La città era circondata da una cinta muraria con 14 torri. La via più importante di Ciriè, nel Medio Evo, era la via Maestra, oggi conosciuta come via Vittorio Emanuele, che attraversa la città e conserva tuttora alcune facciate medievali. Nel quindicesimo secolo le famiglie nobili più ricche vi costruirono le loro case e i loro palazzi con portici a piano terra, dove artigiani, mercanti e liberi professionisti esercitavano le loro attività. Alcune di esse sono ancora presenti nella città. Ai numeri 85 e 87 della via principale, via Vittorio Emanuele, è possibile ammirare due case quattrocentesche della nobile famiglia dei Provana, con grandi monofore ogivali in terracotta e dei bei fregi floreali. Al numero 91, vi è una casa che risale al sedicesimo secolo: ha due piani divisi da fasce e con finestre crociate; a destra, quasi all’angolo con Via Cavour, è possibile osservare una bella casa-torre costruita nel 1300 con un portico ad archi ogivali e volta a crociera cordonata. Al di fuori della zona pedonale del centro storico, ormai circondata da alti palazzi, sorge una torre cilindrica, la sola superstite dell’antica cinta muraria: costruita in pietra e laterizi, presenta sulla cima aperture con arco a tutto sesto ed è adornata da decorazioni in mattoni. Il XIX secolo fu caratterizzato da un lungo e faticoso cammino verso l’unificazione nazionale. Si alternarono gloria storica e declino del movimento rinascimentale, ma senza portare grandi sconvolgimenti a Ciriè. Si trattò infatti di un periodo positivo soprattutto dal punto di vista dello sviluppo industriale e, grazie all’apertura della linea ferroviaria Torino-Ciriè nel 1869, la città divenne il centro degli interessi commerciali della regione.

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Valperga

Nel Canavese si trova Valperga, un paesino con poco più di 3000 abitanti che vanta il Sacro Monte di Belmonte, posto all’interno della riserva naturale e Patrimonio Mondiale dell’Unesco.
Fu il frate francescano Michelangelo da Montiglio, di ritorno dalla Terra Santa, a progettare la costruzione di un nuovo percorso per illustrare la Passione e morte di Cristo,  popolato da statue a grandezza naturale e dipinti, ispirato al fortunato modello del Sacro Monte di Varallo.  
A Valperga si può trovare lo storico Castello di Valperga, risalente al X secolo, caratterizzato da torri che circondano diversi edifici aggiunti via via con il tempo, ora sede di una casa di riposo.

Foglizzo

Foglizzo è uno dei più antichi borghi canavesani. Nell’882 venne nominato in un Diploma di Carlo Il Grosso come territorio dipendente dalla Chiesa Vercellese. Foglizzo fu sede di stanziamenti romani dell’epoca imperiale e divenne centro di notevole importanza nel primo medioevo. Nel paese passava la “Via Cursi”: la strada più veloce verso la Gallia. Foglizzo rimase indipendente fino al 1326, quindi divenne vassallo dei Marchesi di Monferrato ed infine, nel 1631 con il trattato di Cherasco, entrò a far parte del territorio sabaudo sotto il dominio di Vittorio Amedeo I. Il castello di Foglizzo domina il borgo con le sue origini tardo-romane, grazie alla sua posizione elevata nel medioevo si caratterizzò come luogo di difesa e rifugio. All’interno del borgo è presente l’antica Chiesa di Santa Maria Maddalena, costruita tra il 1741 e il 1746.  La pianta della chiesa di Foglizzo consiste in un ottagono dai cui lati coperti da archi si innalzano 8 lunettoni che vanno a comporre la maestosa volta centrale, mentre, dai lati fiancheggianti il presbiterio si aprono due grandi cappelle romboidali. Nella parrocchiale è custodita un’Ultima Cena di scuola veneta del Seicento. Il campanile è il più alto della diocesi di Ivrea ed il secondo del Canavese, raggiunge infatti l’altezza di 55,5 metri mentre la croce è alta 2 metri e 20 centimetri. La costruzione venne iniziata nel 1723 su disegni di un certo Garone e fu terminata dall’ingegnere Ghibert.

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MOVILLAGE è la vacanza estiva in movimento a base di sport e divertimento, che permette a bambini e ragazzi di imparare divertendosi con la guida di un fantastico team di animatori e istruttori sportivi.

Il nostro obiettivo? Regalare ai nostri ospiti un’estate da ricordare! 

Suddivisi in gruppi a seconda dell’età e catapultati in un mondo di avventure emozionanti, bambini e ragazzi tra 6 e 17 anni verranno coinvolti in un programma ricco di attività coinvolgenti. 

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Rocca Canavese

Rocca Canavese è un antico centro che comprende 82 borgate e molte case sparse disseminate sulle colline. In passato fu interessata da molte vicende guerresche, come testimonia il castello, ovvero la rocca, un edificio fortificato eretto agli inizi del XII secolo quale avamposto di difesa della vallata di Corio. Sul luogo esercitarono il loro potere diversi signori, fra i quali i marchesi del Monferrato. La lunga contesa per il possesso di questa importante terra fortificata portò anche alla parziale distruzione del castello. Le testimonianze storico-architettoniche sopravvissute nel tempo non sono molte ma significative: i ruderi dell’antico castello con le cinque torri puntate verso l’alto e i suggestivi archi ricoperti dall’edera. Nell’antico borgo è ancora presente la cappella medievale della Confraternita di Santa Croce, dedicata a San Giovanni Battista. Al suo interno troviamo importanti affreschi che vanno dal XV al XVI secolo. La Chiesa di Santa Croce era un tempo la cappella-oratorio del castello, antico baluardo difensivo della Valle del Malone.

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Stura di Lanzo

La stura di Lanzo rientra nei confini del Canavese e ogni anno attira tantissimi visitatori pronti a immergersi nelle fredde acque con la vista del famoso Ponte del Diavolo. Il Ponte del diavolo o Ponte del Ròch (pietra in piemontese) fu edificato nel 1378, serviva a collegare Lanzo e le sue Valli con Torino superando la Stura e permettendo così di evitare il passaggio dai territori governati dai Principi di Acaja, e dai Marchesi del Monferrato, entrambi ostili ai Savoia. Il Ponte si trova in una stretta gola con pareti a precipizio scavate dalle acque del fiume Stura in tempi preistorici. Al centro del ponte si trova un arco in pietra, resto di una porta costruita nel 1564 che veniva chiusa durante le epidemie di peste per impedire l’arrivo di stranieri al borgo che potessero minacciare la salute degli abitanti. 

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